Presentazione

Origine di questo progetto

Cliccando l'immagine è possibile avere una visione espansa del sito nelle 23-lingue (utilizzare ← per ritornare alla pagina precedente)
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Da oltre venti anni, vari gruppi dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) hanno lavorato insieme con altre organizzazioni per la conservazione dell’ambiente naturale, seguendo criteri che vanno oltre la semplice protezione delle specie e delle aree. Nel 2002, un rapporto del Consiglio d'Europa ha dato il via a due progetti della Commissione Europea. Il primo di questi ha consentito ai cacciatori, ai pescatori e ai raccoglitori di vegetali e funghi di lavorare insieme per dimostrare che gli investimenti privati sull'ambiente naturale hanno lo stesso ordine di grandezza delle sovvenzioni elargite tramite la Politica Agricola Comunitaria.

Un secondo progetto ha dimostrato l'importanza delle comunità locali, degli agricoltori, dei forestali e degli altri gestori del territorio per la conservazione della natura, e ha contribuito a convincere la Commissione Europea a fare del ripristino delle aree naturali un importante obiettivo per il 2020. Il lancio di un primo sito web, dove in 23 lingue vengono esaminati i possibili contributi delle varie attività che si fanno all'aperto (vedi link sottostanti), ha visto collaborare l’IUCN insieme con la Fondazione per la Conservazione della Selvaggina e della Fauna Selvatica (GWCT) nel Regno Unito, oltre che con la neonata iniziativa “Wildlife Estates” della Organizzazione dei Proprietari Terrieri Europei (ELO).

Le nostre motivazioni

I falconieri hanno reitrodotto con successo coppie di Falchi Pellegrini nidificanti sugli alberi
I falconieri hanno reitrodotto con successo coppie di Falchi Pellegrini nidificanti sugli alberi

Un altro gruppo, che ha lavorato per molti anni con l'IUCN, è quello della comunità che si è organizzata come Associazione Internazionale per la Falconeria e la Conservazione dei Rapaci (IAF). I falconieri sono stati pionieri delle tecniche di reintroduzione negli anni ‘70, quando la sopravvivenza degli uccelli rapaci era fortemente minacciata dall’uso dei pesticidi. L'attività della IAF ha dimostrato i benefici culturali e conservazionistici della falconeria, facendo sì che questa antica tradizione ottenesse il riconoscimento da parte dell'UNESCO. I soci della IAF, presenti in 80 nazioni, formano la più grande rete di club al mondo, i cui membri traggono piacere dalla fauna selvatica utilizzata come risorsa rinnovabile.

La IAF e l'IUCN stanno collaborando anche con BirdLife International e con la Convenzione per la Conservazione delle Specie Migratrici (CMS) per la realizzazione di un portale multilingue sulla conservazione del Falco Sacro, rivolto agli abitanti di tutti i paesi Asiatici. Questo progetto ha suggerito due domande: "Potrebbero essere utili dei siti che forniscano informazioni su come ripristinare la biodiversità in Europa? Mediante la creazione di questi portali si riuscirebbe a promuovere l'impegno delle comunità locali in Europa per migliorare l'ambiente e i servizi che la natura offre?". Proviamoci!

Aiutaci!

Per cortesia fate conoscere questo sito, che è destinato a tutti coloro che desiderano vedere nuovamente non solo le starne, ma anche i fiori di campo, le farfalle, le api e le molte altre creature prosperare negli ambienti ideali per questi galliformi. Per ripristinare la biodiversità in Europa serve il contributo di tutti per mantenere e migliorare i margini dei campi, i bordi stradali, i parchi e anche i giardini che sono in grado di ospitare questi animali e queste piante.

Si può fare!

Numero di coppie di starne (2004-2010 in grigio) nelle zone gestite per la conservazione di questa specie (cerchietti) e nelle zone di controllo dove non è stato intrapreso alcun intervento di gestione (triangoli). (© GWCT)
Numero di coppie di starne (2004-2010 in grigio) nelle zone gestite per la conservazione di questa specie (cerchietti) e nelle zone di controllo dove non è stato intrapreso alcun intervento di gestione (triangoli). (© GWCT)
 

Il grafico mostra i risultati di un progetto per la reintroduzione delle starne in una tenuta del Sussex utilizzando un piano di gestione messo a punto grazie agli studi fatti dal GWCT. La diminuzione a lungo termine in atto nella zona è stata arrestata ed invertita, mentre il numero delle starne in una vicina area, dove non è stato fatto alcun intervento (area di controllo), è rimasto basso.

 

Per avere maggiori informazioni su ciò che bisogna fare, consultate le pagine di questo sito relative alla gestione dell'ambiente e delle altre specie che interagiscono con le starne.

Approfondimenti sul web

Nel sito web del Game and Wildlife Conservation Trust (Fondazione per la Conservazione della Selvaggina e della Fauna Selvatica) troverete molte altre utili informazioni sulle starne e le altre specie degli ambienti agricoli.

Vi potrete unire al progetto contattando il Gruppo Perdixnet nella vostra nazione.

troverete un elenco di suggerimenti per conservare la natura mediante diversificate attività all'aria aperta.

Questo sito è gestito dall'Associazione Internazionale per la Falconeria e la Conservazione degli Uccelli Rapaci (IAF), con il supporto della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e del Game and Wildlife Conservation Trust.